We are promoting, on a volunteer and independent basis, the demand for the abolition of the production and consumption of animal flesh throughout the world; that is to say, the prohibition of products that come from hunting, fishing and farming because they require the exploitation, suffering and death of sentient beings.
Join activists throughout the world for the January 2012 WWAM and hold actions to raise awareness for the abolition of meat!
World Day for the Abolition of Meat:
28/01/2017
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Roma (Italia), 31-01-2015
Il 31 gennaio 2105 si è svolto il secondo presidio davanti al mattatoio di Roma in Viale Palmiro Togliatti.
Nonostante il freddo, vento e pioggia si sono riuniti nel piazzale antistante la struttura più o meno duecento attivisti, aggiungendovi una partecipazione pacifica e molto sentita allo stesso tempo. Sono state fatte delle letture e commenti a stralci di un’intervista - letta sul posto - a una persona che ha lavorato in incognito dentro un macello: per meglio far capire l’alienazione insita in determinati mansioni e mestieri che vengono considerati “normali e necessari” e per meglio mettere in correlazione pratiche di violenza sui corpi con altre ancora più invisibili all’interno della nostra società.
Parte del presidio si è svolto inoltre lungo la via di scorrimento delle auto così da attirare l’attenzione dei passanti sulle immagini raffigurate nei cartelli e striscioni sorretti dagli attivisti: immagini che mostrano la realtà di quanto avviene dentro ai mattatoi, quindi di animali che stanno per essere uccisi; immagini dei loro occhi, dei loro sguardi, delle loro bocche distorte in un ghigno di terrore e dolore, alternate ad altre che invece li raffigurano liberi e felici in natura, così da rendere evidente il contrastro tra ciò che gli spetterebbe di diritto – vivere in pace la loro esistenza – e ciò cui invece la società e cultura in senso ampio del dominio li costringe a subire.
Animali protagonisti dunque e per questo il presidio – che è parte di una campagna ben più ampia che va sotto il nome di Nomattatoio (con relativa pagina FB: https://www.facebook.com/pages/NOmattatoio/884673351564203?fref=ts e presto anche un sito ufficiale) non è sponsorizzato da nessuna associazione, ma organizzato e portato avanti da singoli attivisti.
Lo scopo di questi presidi che vedranno una cadenza mensile (il prossimo è previsto per il 28 febbraio, data da confermare) è quello di arrivare a una partecipazione sempre più massiccia - sperandando che altre città si uniscano a noi - così da destare l’attenzione dei media e avviare un serio dibattito pubblico sulla legittimità o meno del consumo di carne; diremmo dello sfruttamento degli animali in generale: ma ovviamente, essendo il numero di animali uccisi per fini alimentari il più alto in assoluto ed essendo tale pratica condivisa all’unanimità dalla nostra società e considerata erroneamente “normale, naturale, necessaria”, pensiamo che rappresenti un po’ il fulcro della questione, anche simbolicamente. Crediamo che i tempi siano maturi per portare le persone a riflettere su determinate pratiche che nascondono violenza e soprusi su individui senzienti. Crediamo altresì che se davvero c’è bisogno di occultare i mattatoi e ciò che avviene al loro interno sia indice del fatto che la società tutta ha un problema, un problema che non riguarda solo gli attivisti animalisti, ma ognuno di noi. Gli operatori dei macelli svolgono un lavoro alienante affinché le persone comuni abbiano la loro fettina di carne nel piatto e quindi è indubbio che vi sia una corresponsabilità condivisa.
Per questo torneremo ancora lì, davanti a questi luoghi tragici, per responsabilizzarci tutti quanti e sensibilizzare chi ancora non ha mai riflettuto sulla questione animale. Con la speranza che guardare un animale negli occhi non ci procuri più vergogna, ma sentimento di reciproco rispetto.
(Rita Ciatti e Eloise Cotronei)
(english version will follow)
Because meat production involves killing the animals that are eaten,
because their living conditions and slaughter cause them to suffer,
because eating animal products isn't necessary,
because sentient beings must not be mistreated or killed unnecessarily;
therefore, farming, fishing and hunting, as well as selling and eating animal products, have to be abolished.